Davanti a vicende incredibile come la partenza dei lavori di un altro ecomostro, per iniziativa dei soliti palazzinari, in un quartiere Talenti e Municipio IV PIAGATI dal cemento..............
(GUARDATE DI SEGUITO IL CARTELLO DI CANTIERE DELL'ECOMOSTRO BELVEDERE ACERO, PERMESSO DI COSTRUIRE DI FEBBAIO 2012)
...... è necessario per le prossime elezioni comunali 2013 avviarsi su una nuova strada, che SPAZZI VIA LE FORZE POLITICHE colluse, e restituisca finalmente ai cittadini il controllo della loro città ! Ecco quindi un documento di cittadini come voi, impegnati nel Comitati di quartiere ed associazioni dei cittadini.
CDQ Salviamo Talenti
Anche
la nostra città, Roma, soffre dei mali
scatenati dalla crisi: la disoccupazione, la precarietà che colpiscono
in particolare le giovani generazioni, l’inefficienza e l’inadeguatezza
di quel che resta del welfare, destinato
a scomparire definitivamente. Tutti i settori della vita economica cittadina
sono in fortissima difficoltà. Il debito del Comune ipoteca il presente ed il
futuro della città. I servizi pubblici mal funzionanti sono sempre di più sotto
attacco speculativo ed a rischio privatizzazione. Frattanto continuano le
azioni predatorie verso il territorio, all’insegna di una sempre più pressante
speculazione edilizia mossa dall’intreccio perverso fra rendita fondiaria e
finanziaria. I valori della conoscenza e del sapere vengono costantemente mortificati, il ruolo dei
cittadini è regolarmente negato e gli strumenti di democrazia partecipata sono continuamente rimossi. A tutto questo si
aggiunge l’azione criminale di mafia, camorra e ‘ndrangheta, le quali, insediatesi saldamente nella capitale, si
contendono apertamente il controllo delle attività produttive legali
(particolarmente edilizie e commerciali).
In
questi ultimi anni il centrodestra di Alemanno ha “sgovernato” Roma
adoperandosi a coltivare da un lato l’“amicizia” dei palazzinari dediti alla
cementificazione e distruzione del territorio e, dall’altro, a distruggere con
il clientelismo più becero l’armatura delle aziende pubbliche: dall’Ama,
all’Atac all’Acea.
A
fronte di ciò è mancata del tutto una forte e adeguata opposizione del
centrosinistra, in Campidoglio e nella città, incapace totalmente a sviluppare
una pur minima analisi critica della trascorsa esperienza di governo - il
famigerato “modello Roma” - ed a produrre al suo interno quel profondo
rinnovamento politico e culturale di cui ci sarebbe stato estremo bisogno.
La
crisi di credibilità della classe dirigente al governo di Roma e della Regione, con gli scandali e l’indegno mercimonio delle risorse pubbliche
per sfamare appetiti personali e di gruppo
ha ormai raggiunto il fondo del baratro.
Il dirottamento della candidatura di Zingaretti dal comune di Roma alla
presidenza della Regione Lazio, avvenuto in questi giorni ad opera di una
piccola oligarchia partitocratica, senza
alcun rispetto e considerazione dei cittadini e degli elettori del
centro-sinistra che già si apprestavano a votare alle primarie, la dice lunga
sulla concezione della democrazia che anima la classe politica anche del centro
sinistra.
Mai
come in questo periodo le aspirazioni, i progetti, le esperienze di
partecipazione e di democrazia diretta, proposte dalla società civile e dai
cittadini in risposta al disagio sociale e alla crisi, sono state così lontane
dagli attuali partiti.
Di
fronte a questa drammatica prospettiva noi cittadini, che giornalmente siamo
impegnati nel lavoro, nel mondo della cultura, nella politica,
nell’Associazionismo, nei Comitati, nelle attività di proposta e nelle lotte
per la salvaguardia del bene pubblico e dei beni comuni, abbiamo il convincimento che anche a Roma siano
maturi i tempi perché prevalga un segnale forte di rottura e
discontinuità, a partire dalla qualità innanzitutto morale della rappresentanza
politica che si candida a governarla.
Pensiamo
sia opportuno e necessario che nella
competizione elettorale del 2013 per eleggere il sindaco ed il consiglio
comunale sia in campo una alternativa in
grado di rappresentare, in radicale
discontinuità politica e programmatica con il passato e con il presente, l’aspirazione a voltare pagina con una
proposta capace di rivolgersi a tutta la città, per un nuovo, innovativo
governo della Capitale.
Affermiamo
fin dall’inizio che non ci
interessa occupare una nicchia
nel sistema politico locale, ci interessa invece unire e unirci a tutte le
forze della società civile progressista e ambientalista per eleggere il Sindaco dei cittadini per Roma
città Bene comune.
L’alternativa
per noi inizia dai contenuti programmatici per dare risposta alla mancanza di
lavoro e di case, all’inefficienza dei servizi
(sanità, scuola e sapere, mobilità e infrastrutture), alla non corretta
gestione del ciclo dei rifiuti, alla mancata riqualificazione del centro e
della periferia, all’inutile espansione del costruito, al continuo consumo di
suolo per soddisfare gli appetiti della speculazione edilizia, al dilagare
della criminalità mafiosa e della corruzione. Partendo dai princìpi e dai
diritti riconosciuti dalla Costituzione repubblicana vogliamo costruire una
proposta di governo che, superando la cultura dei “sacrifici”, mobiliti e metta
a profitto per il bene comune le risorse finanziarie, le strutture, il lavoro,
le competenze, che oggi la città già possiede.
Pensiamo che il programma possa scaturire dall’immenso ed originale
patrimonio di idee e di progetti, costruito in decenni di lotte contro il
cosiddetto “modello Roma”. C’è un grande giacimento di competenze, esperienze e
creatività popolare che le donne e gli uomini di questa città, giovani,
immigrati, lavoratori, intellettuali sono in grado di mettere in campo soprattutto se si sentiranno soggetti attivi
della sua costruzione e se sapremo disegnare un nuovo paradigma della
democrazia, che realizzi una nuova e positiva sintesi tra democrazia
rappresentativa e democrazia partecipata
al servizio del bene
comune, della città e dei suoi abitanti.
Per
queste ragioni aderiamo all’appello “La Roma che vogliamo” promosso
dagli intellettuali e parteciperemo all’assemblea cittadina di sabato 27
ottobre a Roma presso la facoltà di
Ingegneria dell’Università La
Sapienza con la speranza che il sogno di una alternativa per
la città si avveri.
Aldo
Pirone
Marcello
Paolozza
Mirella
Belvisi
Anna
Barberio
Irene
Ortis
Gaia
Pallottino
Fabio
Depino
Bruno
Ceccarelli
Antonio
Castronovi
Paolo
Gelsomini
Mario
Vicentini
Gianni
Cicioni
Fabio
Prasca
Silvano
Podda
Chiara
Ortolani
Paola
Badessi
Angelo
Zola
Mimmo
D’Orazio
Andrea Staffa
Vito
De Russis
Mario
Attorre
Mauro
Staroccia
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