venerdì 21 settembre 2012

Vedremo mai Parco Talenti????



Sull’interminabile epopea sulla realizzazione di Parco Talenti è stata recentemente rilasciata sul giornale “Lavocedelmunicipio” – che ringraziamo e di cui riportiamo il link per poter scaricare l’ultima edizione http://www.lavocedelmunicipio.it/2012/lavoce%20annoVII-n12-21-9-2012_web.pdf – una intervista dal delegato al controllo sulla realizzazione Fabrizio Clavenzani .
Le dichiarazioni rilasciate dal consigliere lasciano alquanto perplessi e meritano un approfondimento e delle domande che vogliamo rilanciare al consigliere stesso:
partiamo dall’inizio, o meglio dalla fine: il Consigliere assicura che “la fine dei lavori è confermata per metà 2013”; ci permetterà il consigliere Clavenzani di dubitare fortemente di questa affermazione dato che questa fine era stata ipotizzata circa un anno fa presupponendo una durata continua dei lavori, lavori che ad oggi non sono stati nemmeno avviati. Sulla base di quale evidenze e presupposti si lancia in una così certa affermazione?
Relativamente al giardino dei cinque sensi Clavenzani afferma che “i lavori sono fermi perché per poter seminare e avere una garanzia che poi ciò che viene seminato attecchisca,si attende un periodo climatico più favorevole”. Anche tale affermazione lascia sbigottiti. In primo luogo perché probabilmente il consigliere non ha più effettuato alcun sopralluogo nell’area; avrebbe altrimenti notato che i prati sono stati seminati nello scorso giugno e grazie all’impianto di irrigazione (che non si sa per quale miracolo abbia funzionato nonostante l’abbandono) oggi i prati sembrano godere di un ottimo livello di attecchimento. In secondo luogo perché non vi è alcuna correlazione tra le lavorazioni residue che devono essere effettuate, le verifiche di attecchimento (che possono essere effettuate in seguito come avviene nella totalità dei lavori a verde) e, a maggior ragione, un fermo lavori che non può trovare alcuna giustificazione in una verifica di attecchimento. Non serve un agronomo per capirlo. Ne un ingegnere.
Sullo stato di degrado dell’appena ultimata area cani Clavenzani ammette “Purtroppo è così. Stiamo cercando di risparmiare su alcune opere per poter dirottare i fondi sull’area cani e creare l’impianto d’irrigazione che riteniamo necessario”. Viene da chiedersi: ma il progetto chi lo ha approvato? Chi ha rilasciato il permesso per la sua realizzazione? Perché ci si accorge sempre e solo dopo degli errori? E soprattutto, perché da un lato ci si dichiara totalmente impotenti nei confronti del costruttore, al punto da non poter intervenire a modifica di alcun aspetto della convenzione, e poi si dichiara che invece si sta lavorando a modificare opere previste per conseguire risparmi da dirottare alle opere già realizzate, non a regola d’arte aggiungiamo noi? La cosa è sempre molto fumosa e non sgombra da dubbi e ombre.
Relativamente alla reperibilità delle informazioni sullo stato avanzamento lavori mediante la creazione di un sito web Clavenzani afferma  “In realtà quella del sito web era un mia idea personale e il sito avrei dovuto aprirlo personalmente ma ho preferito risparmiarmi la spesa dell’attivazione. D’altronde chiunque abbia bisogno di informazioni può trovarmi in municipio, chiamarmi o mandarmi una mai”. Beh, caro consigliere Clavenzani, nell’era del web la sua affermazione risulta alquanto comica. E’ a conoscenza degli innumerevoli spazi web e hosting sui quali è possibile aprire in modo totalmente gratuito siti web di informazione? Questo stesso blog dovrebbe esserle di esempio. Oltretutto su questi spazi è possibile seguire procedure guidate per cui anche chi è totalmente a digiuno di conoscenze informatiche può benissimo aprire uno spazio del genere. Quindi la scusa del risparmio di spesa personale, ci scusi, ma suona di beffa. Suona di beffa tanto più che la sua sbandierata disponibilità via mail o telefonica è stata smentita da molti e molti cittadini che lamentano la sua latitanza e la totale assenza di riscontri alle richieste avanzatele via mail.
In relazione alla lentezza con la quale procedono ormai da anni i lavori viene detto che “l’opera è stata appaltata senza un cronoprogramma e cioè un programma dove è scritto ciò che deve essere fatto mese per mese. La precedente giunta comunale firmò il contratto con la società appaltatrice (Impreme) senza redigere questo crono programma e dove è prevista solo una data di inizio lavori e una di fine lavori suscettibile a proroghe. Quando un’area viene terminata viene poi subito consegnata ai cittadini”. Su questo aspetto Clavenzani rimanda le colpe alla precedente amministrazione; il consigliere ha in parte ragione perché la firma di una Convenzione senza un cronoprogramma o senza tempistiche esecutive è una cosa mai vista, suscettibile di un’indagine dell’AVCP. In realtà è sbagliato parlare di appalto, perché l’appalto per l’esecuzione lavori, se stipulato, è recente. Lo è sicuramente quello dell’area cani nonché quello del Giardino dei 5 sensi. E per legge va indicato nel cartello di cantiere. Potete verificare voi stessi. Ci si chiede se sia stato stipulato dalla Impreme l’appalto per l’intero parco? Semmai l’appalto rimanda a termini di contratto alla Convenzione originaria che poi è quella incriminata. A ben vedere però esistono degli strumenti che consentirebbero all’attuale amministrazione di mettere una pezza al danno fatto in passato e poter esercitare un minimo controllo sul costruttore: si pensi ad esempio che le proroghe, che deve rilasciare l’attuale amministrazione, devono essere, anche a termini del c.c., ampiamente motivate dall’appaltatore che, diversamente, diviene inadempiente. Esiste poi il discorso sulla valutazione degli oneri concessori da corrispondere dall’Impreme al Comune, oneri che vanno a scomputo sulle opere di compensazione che deve realizzare. Possibile che nessuno controlli questi aspetti?
Ma alla fine dell’intervista la domanda fondamentale: Vedremo mai parco Talenti? ”Sì nel 2013. E a lavori terminati i tecnici del Comune verranno a fare la verifica del collaudo e cioè verificheranno che la ditta abbia realizzato tutto quello che era scritto nella convenzione. Tempo fa si era parlato di scarico di terra con sollevamento delle quote e parte del collaudo sarà quello di verificare, con strumenti topografici, che le quote e i piani quotati siano stati rispettati il progetto iniziale”. La promessa viene ribadita. Suona a dire il vero alquanto utopistica. Non vorremmo essere sempre mal pensanti, ma si sa, a pensar male…. Forse che… nel 2013 ci sono le elezioni…e magari non essendo sicuri di avere nuovamente la gestione politica del Municipio, si fa questa promessa, assolutamente impossibile da mantenere, cosicchè un domani, alla constatazione della mancata ultimazione dei lavori si potrà urlare alla nuova maggioranza di turno “E’ colpa vostra se non si sono ultimati i lavori? Noi avevamo promesso che li avremmo finiti!”.Un giochino questo che per tanti anni i cittadini si sono sorbiti da parte di tutti gli schieramenti. Le vittime di ieri sono i carnefici di oggi e le vittime di oggi saranno i carnefici di domani.
Ma il tempo dell'anello al naso è finito. E i cittadini non dimenticano. Così come non dimenticano dell'Accordo di Programma Casal Boccone, del Prolungamento della B1 e di tutte le "porcate" ancora in ballo nel municipio.
Ed infine, caro consigliere Clavenzani, forse non è molto bene informato, ma ci sono dei controlli di legge, che spettano alle amministrazioni, che devono necessariamente essere effettuati prima del Collaudo. Ci si riferisce soprattutto alla normativa in tema di conferimenti e depositi di terre e rocce da scavo. La qualità e la rispondenza dei materiali al progetto di riutilizzo approvato deve essere eseguita in corso d’opera in contraddittorio e non al collaudo. Tali controlli appaiono senza dubbio molto più importanti dei controlli topografici di progetto che, come dice lei, devono essere demandati al collaudo…anche se….anche se una Direzione Lavori dovrebbe vigilare costantemente e segnalare eventuali difformità dal progetto. Ma si sa, siamo in Italia…
Perché diciamo questo? perché non vorremmo ritrovarci poi con controlli fatti alla fine che evidenziassero il superamento di qualche parametro biochimico delle terre e rocce depositate o, ancor peggio, la presenza i inquinanti (tipo idrocarburi di lavorazione o scarti di cantiere tossici). Che facciamo a quel punto? Smontiamo tutto? …ah no, certo, siamo in Italia….si troverà la deroga...o si rimanderà la colpa a qualcuno che non c'è più...

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