Sull’interminabile
epopea sulla realizzazione di Parco Talenti è stata recentemente rilasciata sul
giornale “Lavocedelmunicipio” – che ringraziamo e di cui riportiamo il link per
poter scaricare l’ultima edizione http://www.lavocedelmunicipio.it/2012/lavoce%20annoVII-n12-21-9-2012_web.pdf
– una intervista dal delegato al controllo sulla realizzazione Fabrizio
Clavenzani .
Le dichiarazioni
rilasciate dal consigliere lasciano alquanto perplessi e meritano un
approfondimento e delle domande che vogliamo rilanciare al consigliere stesso:
partiamo dall’inizio,
o meglio dalla fine: il Consigliere assicura che “la fine dei lavori è confermata
per metà 2013”; ci permetterà il consigliere Clavenzani di dubitare
fortemente di questa affermazione dato che questa fine era stata ipotizzata circa
un anno fa presupponendo una durata continua dei lavori, lavori che ad oggi non
sono stati nemmeno avviati. Sulla base di quale evidenze e presupposti si
lancia in una così certa affermazione?
Relativamente al
giardino dei cinque sensi Clavenzani afferma che “i lavori sono fermi perché per poter seminare e avere una
garanzia che
poi ciò che viene seminato attecchisca,si attende un periodo climatico più favorevole”. Anche tale
affermazione lascia sbigottiti. In primo luogo perché probabilmente il
consigliere non ha più effettuato alcun sopralluogo nell’area; avrebbe
altrimenti notato che i prati sono stati seminati nello scorso giugno e grazie
all’impianto di irrigazione (che non si sa per quale miracolo abbia funzionato
nonostante l’abbandono) oggi i prati sembrano godere di un ottimo livello di
attecchimento. In secondo luogo perché non vi è alcuna correlazione tra le
lavorazioni residue che devono essere effettuate, le verifiche di attecchimento
(che possono essere effettuate in seguito come avviene nella totalità dei
lavori a verde) e, a maggior ragione, un fermo lavori che non può trovare
alcuna giustificazione in una verifica di attecchimento. Non serve un agronomo
per capirlo. Ne un ingegnere.
Sullo stato di degrado
dell’appena ultimata area cani Clavenzani ammette “Purtroppo è così. Stiamo cercando di risparmiare
su alcune opere per poter dirottare i fondi sull’area cani e creare l’impianto
d’irrigazione che riteniamo necessario”. Viene da chiedersi: ma il progetto chi lo ha
approvato? Chi ha rilasciato il permesso per la sua realizzazione? Perché ci si
accorge sempre e solo dopo degli errori? E soprattutto, perché da un lato ci si
dichiara totalmente impotenti nei confronti del costruttore, al punto da non
poter intervenire a modifica di alcun aspetto della convenzione, e poi si
dichiara che invece si sta lavorando a modificare opere previste per conseguire
risparmi da dirottare alle opere già realizzate, non a regola d’arte
aggiungiamo noi? La cosa è sempre molto fumosa e non sgombra da dubbi e ombre.
Relativamente alla reperibilità
delle informazioni sullo stato avanzamento lavori mediante la creazione di un
sito web Clavenzani afferma “In realtà quella del sito web era un mia idea
personale e il sito avrei dovuto aprirlo personalmente ma ho preferito
risparmiarmi la spesa dell’attivazione. D’altronde chiunque abbia bisogno di
informazioni può trovarmi in municipio, chiamarmi o mandarmi una mai”. Beh,
caro consigliere Clavenzani, nell’era del web la sua affermazione risulta
alquanto comica. E’ a conoscenza degli innumerevoli spazi web e hosting sui
quali è possibile aprire in modo totalmente gratuito siti web di informazione?
Questo stesso blog dovrebbe esserle di esempio. Oltretutto su questi spazi è possibile seguire procedure guidate per cui anche
chi è totalmente a digiuno di conoscenze informatiche può benissimo aprire uno
spazio del genere. Quindi la scusa del risparmio di spesa personale, ci scusi,
ma suona di beffa. Suona di beffa tanto più che la sua sbandierata
disponibilità via mail o telefonica è stata smentita da molti e molti cittadini
che lamentano la sua latitanza e la totale assenza di riscontri alle richieste
avanzatele via mail.
In relazione alla lentezza con
la quale procedono ormai da anni i lavori viene detto che “l’opera è stata appaltata senza
un cronoprogramma e cioè un programma dove è scritto ciò che deve essere fatto
mese per mese. La precedente giunta comunale firmò il contratto con la società
appaltatrice (Impreme) senza redigere questo crono programma e dove è prevista
solo una data di inizio lavori e una di fine lavori suscettibile a proroghe.
Quando un’area viene terminata viene poi subito consegnata ai cittadini”.
Su questo aspetto Clavenzani rimanda le colpe alla precedente amministrazione;
il consigliere ha in parte ragione perché la firma di una Convenzione senza un cronoprogramma o senza tempistiche esecutive è una cosa mai vista, suscettibile di
un’indagine dell’AVCP. In realtà è sbagliato parlare di appalto, perché l’appalto
per l’esecuzione lavori, se stipulato, è recente. Lo è sicuramente quello dell’area
cani nonché quello del Giardino dei 5 sensi. E per legge va indicato nel cartello di cantiere. Potete verificare voi stessi. Ci si chiede se sia stato stipulato dalla Impreme l’appalto
per l’intero parco? Semmai l’appalto rimanda a termini di contratto alla
Convenzione originaria che poi è quella incriminata. A ben vedere però esistono
degli strumenti che consentirebbero all’attuale amministrazione di mettere una
pezza al danno fatto in passato e poter esercitare un minimo controllo sul
costruttore: si pensi ad esempio che le proroghe, che deve rilasciare l’attuale
amministrazione, devono essere, anche a termini del c.c., ampiamente motivate
dall’appaltatore che, diversamente, diviene inadempiente. Esiste poi il
discorso sulla valutazione degli oneri concessori da corrispondere dall’Impreme
al Comune, oneri che vanno a scomputo sulle opere di compensazione che deve
realizzare. Possibile che nessuno controlli questi aspetti?
Ma alla fine dell’intervista
la domanda fondamentale: Vedremo mai parco Talenti? ”Sì nel 2013. E a lavori
terminati i tecnici del Comune verranno a fare la verifica del collaudo e cioè
verificheranno che la ditta abbia realizzato tutto quello che era scritto nella
convenzione. Tempo fa si era parlato di scarico di terra con sollevamento delle quote e parte del
collaudo sarà quello di verificare, con strumenti topografici, che le quote e i
piani quotati siano stati rispettati il progetto iniziale”. La promessa viene ribadita.
Suona a dire il vero alquanto utopistica. Non vorremmo essere sempre mal
pensanti, ma si sa, a pensar male…. Forse che… nel 2013 ci sono le elezioni…e
magari non essendo sicuri di avere nuovamente la gestione politica del
Municipio, si fa questa promessa, assolutamente impossibile da mantenere,
cosicchè un domani, alla constatazione della mancata ultimazione dei lavori si
potrà urlare alla nuova maggioranza di turno “E’ colpa vostra se non si sono
ultimati i lavori? Noi avevamo promesso che li avremmo finiti!”.Un giochino
questo che per tanti anni i cittadini si sono sorbiti da parte di tutti gli
schieramenti. Le vittime di ieri sono i carnefici di oggi e le vittime di oggi
saranno i carnefici di domani.
Ma il tempo dell'anello al naso è finito. E i cittadini non dimenticano. Così come non dimenticano dell'Accordo di Programma Casal Boccone, del Prolungamento della B1 e di tutte le "porcate" ancora in ballo nel municipio.
Ed infine, caro consigliere Clavenzani, forse
non è molto bene informato, ma ci sono dei controlli di legge, che spettano
alle amministrazioni, che devono necessariamente essere effettuati prima del
Collaudo. Ci si riferisce soprattutto alla normativa in tema di conferimenti e
depositi di terre e rocce da scavo. La qualità e la rispondenza dei materiali
al progetto di riutilizzo approvato deve essere eseguita in corso d’opera in
contraddittorio e non al collaudo. Tali controlli appaiono senza dubbio molto
più importanti dei controlli topografici di progetto che, come dice lei, devono
essere demandati al collaudo…anche se….anche se una Direzione Lavori dovrebbe
vigilare costantemente e segnalare eventuali difformità dal progetto. Ma si sa,
siamo in Italia…
Perché diciamo questo? perché
non vorremmo ritrovarci poi con controlli fatti alla fine che evidenziassero il
superamento di qualche parametro biochimico delle terre e rocce depositate o,
ancor peggio, la presenza i inquinanti (tipo idrocarburi di lavorazione o
scarti di cantiere tossici). Che facciamo a quel punto? Smontiamo tutto? …ah
no, certo, siamo in Italia….si troverà la deroga...o si rimanderà la colpa a qualcuno che non c'è più...
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